Past Lives


19/04/2024 - 20/04/2024

Proiezione unica ore 21

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Regia: Celine Song
Interpreti: Greta Lee - Nora, Teo Yoo - Hae Sung, John Magaro - Arthur
Origine: Stati Uniti
Anno: 2022
Soggetto:
Sceneggiatura: Celine Song
Fotografia: Shabier Kirchner
Musiche: Christopher Bear, Daniel Rossen
Montaggio: Keith Fraase
Produzione:
Distribuzione:
Durata: 106


Chi sono le tre persone che vediamo sedute a un bar nella primissima scena di Past Lives? Sentiamo due voci fuori campo che fanno alcune ipotesi: un fratello e una sorella (hanno i lineamenti asiatici) e un amico americano? Due turisti e una guida? Una coppia e un amante? Il film dimostrerà che tutte queste congetture sono sbagliate, ma questa scena che non svela niente è fondamentale per entrare nello spirito del film. Lo ha ribadito la stessa regista Celine Song a FilmTV: «Volevo che il pubblico fosse invitato a entrare nella storia di quelle tre persone, che diventasse una sorta di detective “sentimentale” per capire cosa sta succedendo» e ha costruito tutta l’opera à rebours per arrivare alla fine a dare una risposta a quelle domande iniziali. Ammesso che sia possibile farlo… Il primo salto all’indietro è di 24 anni, in Corea del Sud, quando Na Young e Hae Sung sono compagni alle scuole medie. Tra i due c’è la tensione che si manifesta nella gara per i voti migliori ma dietro si nasconde una simpatia che non trova ancora il modo di esprimersi compiutamente, ma che la casualità sta per spezzare perché i genitori di Nora hanno deciso di lasciare il loro Paese per trasferirsi in Canada. I due ragazzini non hanno parole per commentare questa separazione, ma il loro silenzio è molto eloquente perché non riesce a nascondere quello che sentono prendere forma dentro di loro. Dodici anni dopo, i due si ritrovano via social. L’amicizia dei due bambini si è forse trasformata in qualcosa di più complesso (e complicato da esprimere) anche perché scopriamo che le vite di entrambi si sono modificate: Na Young ha cambiato nome in Nora Moon (Greta Lee), si è trasferita a New York City e sta cercando la sua strada come scrittrice teatrale mentre Hae Sung (Teo Yoo) ha finito il servizio militare e dovrebbe partire per la Cina per perfezionare il suo mandarino. E sulla strada di entrambi arrivano due nuovi incontri: Arthur (John Magaro) per Nora, di cui si innamorerà, e una anonima ragazza per Hae Sung. Passano altri dodici anni e Hae Sung decide di volare a New York e raggiungere Nora, che è sposata con Arthur: dopo qualche giro per la città si torna alla scena iniziale, con i tre seduti al bar che chiacchierano. Naturalmente il film non finisce qui ma anche se volessimo fare un po’ di sano spoiler non sapremmo bene cosa svelare. Perché il fascino e la bellezza del film sono proprio nel suo non voler dire, nel far intuire e non esplicitare, nel costringere lo spettatore a entrare nella testa (e nel cuore) dei due protagonisti. Se non addirittura a cercare dentro di sé le tessere del puzzle che sembrano mancare. Past Lives è una pellicola che non ti aspetti, eccentrica e sorprendente perché manda a gambe all’aria le regole che siamo abituati a trovare nei film. Chiama in causa direttamente lo spettatore non per prendere una qualche posizione a favore di questo o di quello ma per spingerlo a fare i conti con la delicatezza, con la fragilità e l’impalpabilità, con i sentimenti «allo stato nascente», come avrebbe forse detto Alberoni. Nel film si parla di in-yun, qualcosa che sta a metà tra la provvidenza e il destino e che unisce le persone, e forse è proprio questo il tema con cui il film ci chiede di confrontarci, con quell’indistinta ma concreta sensazione di sentire qualcosa che ci lega in qualche modo a una persona. Senza capire fino a dove quel «legame» può arrivare. Cosa cerca Nora quando si trova davanti a Hae Sung? Vuole recuperare le radici con la sua terra e il suo passato? Oppure ritrovare il candore di un amore infantile che si è appannato con gli anni? E Hae Sung cosa spera con quel suo tardivo viaggio a New York? Gli basterà l’acquisto di un biglietto aereo per rendere esplicito quello che negli anni non ha mai avuto il coraggio di dire? La forza e la bellezza del film sono proprio in questa incertezza, in questa enigmaticità, nei sentimenti in cui sembrano perdersi e ritrovarsi i due protagonisti (con Arthur terzo incomodo) e che chiedono allo spettatore non tanto un confronto quanto una riflessione: che cos’è davvero l’amore?
Paolo Mereghetti, Corriere della Sera

[…] Appeso a un bacio non dato, abbandonato alla corrente, estremamente languido (ma in modo tenero, suadente, intrecciato), Past Lives, due candidature all’Oscar (quella più importante, per il miglior film dell’anno, e l’altra per la sceneggiatura originale), tocca corde segrete, come il ricordo di due mani che si sfiorano, non fa che voltarsi indietro ma è sempre proiettato in avanti, ci riguarda anche quando pensiamo non lo faccia: pensi sia un film sull’amore (e lo è, senz’altro), ma è soprattutto un film sulle radici, sulla rivoluzione a cui ci costringiamo, sulle scelte che non possiamo procrastinare per sempre.
Song cita Se mi lasci ti cancello, gioca col mélo senza rimanere invischiata nelle sue ragnatele, si chiede (forse) ogni momento se il suo alter ego ha fatto la cosa giusta. E non contenta di avere due protagonisti meravigliosi, ne trova un terzo altrettanto grande, con cui chiude l’ipotesi di un triangolo che in realtà non è nemmeno tale. Per tornare a sedersi in quel bar da dove forse non è mai uscita: e domandarci se è accaduto davvero o se è stato tutto un sogno. O se forse non fosse, già dall’inizio, un bellissimo film.
Filiberto Molossi, rollingstone.it