The Quiet Girl

Locandina The quiet girl

An Cailín Ciúin


31/03/2023 - 01/04/2023

Proiezione unica ore 21

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Regia: Colm Bairéad
Interpreti: Catherine Clinch - Cáit, Carrie Crowley - Eibhlín Kinsella, Andrew Bennet - Seán Kinsella, Michael Patric - Il padre, Kate Nic Chonaonaigh - La madre, Joan Sheeny - Una
Origine: Irlanda
Anno: 2022
Soggetto:
Sceneggiatura:
Fotografia: Kate Mccullough
Musiche:
Montaggio: John Murphy
Produzione:
Distribuzione:
Durata: 95


Cáit (Catherine Clinch) è silenziosa, come dice il titolo originale di The quiet girl (An Cailín Ciúin, Irlanda, 2022, 94’). Stesa e nascosta nell’erba alta di un’estate al suo inizio, Cáit sente la voce lontana della madre (Kate Nic Chonaonaigh): Cáit… Cáit… Cáit… Ma non risponde, quasi fosse morta. In qualche modo potrebbe esserlo, con quella madre distratta dai troppi figli, incapace di liberare sé e loro dall’egoismo pigro del marito (Michael Patric). E ora sta per nascerle un altro figlio. Non c’è che una soluzione, allontanare la “ragazza silenziosa” da casa, mandarla per qualche mese in una fattoria a due ore di auto, dai lontani cugini Eibhlín (Carrie Crowley) e Seán (Andrew Bennett) Cinnsealach.
Tratto da un racconto di Claire Keegan, il lungometraggio di esordio del quarantenne irlandese Colm Bairéad prende per mano Cáit e la accompagna attraverso l’estate che potrebbe fare di lei una piccola donna sconfitta, forse destinata a patire la stessa miseria emotiva della madre, o che potrebbe invece aprirla alla vita.
Commossa ed essenziale, la macchina da presa entra nella casa dei Cinnsealach, lei tenera e amorevole con quel suo bel viso sfiorito per un dolore profondo e nascosto, lui chiuso come per difendersi. Di giorno in giorno, di minimo particolare in minimo particolare – uno sguardo quasi timido che Seán rivolge alla tristezza di Cáit, un dolce lasciato sul tavolo della cucina, un piccolo aiuto nella fattoria – tra l’uomo e la ragazzina nasce un amore che rompe il silenzio dei due, e sempre più li lega come padre e figlia. Mai la sceneggiatura “anticipa” i tempi del loro incontrarsi. Mai la regìa ci chiede di immaginare affetti e attese che le immagini stesse già non raccontino. Mai la retorica copre la commozione.
Arriva poi la fine dell’estate. Tornerà a casa, Cáit? Ritroverà una madre distratta dalla propria infelicità? Tornerà a soffrire l’egoismo irresponsabile e geloso del padre? Mentre il film sta per chiudersi, di una cosa in platea siamo certi: ora Cáit è capace di rompere il silenzio, il suo e quello di un mondo gretto che minacciava di ucciderla.
Roberto Escobar, Il Sole 24 Ore
Campagna irlandese, 1981: una numerosa famiglia decide di mandare Cait, figlia di 9 anni, silenziosa, sensibile, in vacanza presso lontani cugini senza prole, che l’accolgono con grande affetto, insegnandole la delicatezza e segreti della Natura. È un anno di troubles, sciopero degli attivisti, Cait si lascia alle spalle un padre inglese e violento, uno che si è preso il nord del paese.
In originale parlato in gaelico (meno le scene col padre), The Quiet Girl, il gentile film di Colm Bairéad è una variazione con bella fotografia sulle misteriose battaglie di una adolescente che l’espressività malinconica di Catherine Clinch rende una crudele favola (gareggia agli Oscar) che merita attenzione: traduce, mai retorico, la scoperta della poesia nascosta di ogni giorno.
Maurizio Porro, Il Corriere della Sera

[…] All’interno di un piccolo dramma psicologico (che ne nasconde alle spalle altri molto più tremendi), colpisce la sicurezza mai corriva con cui l’autore, mentre disegna a punta fine gli aspetti più crudi di caratteri e relazioni tossiche (con battute sospese, inquadrature di volti e gesti, brevi dialoghi rivelatori), orchestra una “liberazione sentimentale” progressiva, lirica, in una corsa verso l’espressività e la consapevolezza. Comunicare tacendo è una gran dote. Come dice alla piccola Cait a un certo punto il parco, saggio e comprensivo Sean (praticamente l’unico irlandese equilibrato, non aggressivo e smodato mai apparso sullo schermo!): “Fai tesoro delle parole, ricordatelo sempre. Troppe persone non hanno taciuto quando era il momento di farlo e hanno pagato un prezzo molto alto” (consiglio peraltro quasi superfluo, data la riservatezza “patologica” della ragazzina). Il movimento verso la maturazione psicologica della protagonista, interpretata da una intensa Catherine Clinch dai lineamenti finissimi e quasi angelicati, è discreto e sicuro come la chiarezza d’intenti di Bairéad. Da riprese ad altezza sguardo di Cait, con tanti personaggi ripresi di nuca, a evidenziare la sua esclusione e la noncuranza con cui viene considerata, si passa a una sempre più ariosa visione dell’ambiente e delle situazioni, per un film che sa decisamente cosa vuol dire e come trasmetterlo. Infatti è stato il più grande successo in lingua irlandese al box office e, dopo l’anteprima a Berlino 2022, è entrato doverosamente ora tra i candidati all’Oscar per il miglior film straniero.
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