11/12/2015 - 12/12/2015
Proiezione unica ore 21
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Giuseppe M. Gaudino è autore tanto appartato quanto solitario e controcorrente. Due volte è stato presente alla Mostra del cinema di Venezia, con “Aldis” (1985) e con “Giro di lune tra terra e mare” (1998). Da sempre interessato ad un cinema dai risvolti variegati e mai omologabili, Gaudino recupera tante sue precedenti suggestioni nel film di oggi, soprattutto incentrato sul protagonismo di Napoli. Nato a Pozzuoli nel 1957, il regista osserva da vicino il microcosmo della propria città, incontenibile e intrattabile, come un vestito di Arlecchino fatto di stoffe variegate e colori impazziti. Anche Anna è Napoli, per tanti anni spettatrice passiva e ora desiderosa di ribellarsi, di partecipare, di esserci. La decisione arriva quando trova un lavoro fisso come suggeritrice in uno studio televisivo. Se nel lasciarsi andare al corteggiamento di Michele Migliaccio, attore di fotoromanzi, resta prigioniera di ingenuità e attese, tuttavia il corto circuito verso un nuovo futuro è difficile da fermare. Gaudino e i suoi cosceneggiatori conoscono bene l’impossibilità di contenere le cento Napoli in un quadro unico. Così lo schermo esplode per l’esubero di scelte narrative. Il regista fa ricorso al dramma, al melò, al fumetto, alla musica leggera vintage anni Sessanta (il Quartetto Cetra) per dare alla protagonista tante maschere e tanti caratteri. Anna una e centomila ma non nessuno. Anzi grinta e volontà per dire che le donne ci sono e forse salveranno Napoli. A questo sfaccettato personaggio, di non facile interpretazione e inseguito senza tregua da una regia nervosa, incalzante, di spietata mescolanza sogno/realtà, offre una nitida interpretazione Valeria Golino, opportunamente premiata con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra di Venezia 2015.
CNVF
Le tante facce di Napoli, terra di fede e di paure, di sogni e violenze, di gioia e dolore, sono al centro dell’ultimo film italiano in concorso alla Mostra, “Per amor vostro” di Giuseppe M. Gaudino, accolto da nove minuti di applausi, che offre a Valeria Golino un ruolo che può metterla in corsa per la Coppa Volpi come miglior attrice.
Nel film è Anna, donna repressa e timorosa, tanto da vedere il mondo in bianco e grigio (la bella fotografia è di Matteo Cocco), al lavoro suggeritrice per gli interpreti di una telenovela e a casa moglie umiliata da un uomo (Massimiliano Gallo) dai loschi affari.
Su di lei ricadono tutti i doveri possibili: prendersi cura dei vecchi genitori, intercedere per il fratello fannullone (per il quale ha trascorso in passato 4 anni di riformatorio, accusandosi di un furto che non aveva commesso), occuparsi delle due figlie (Elisabetta Mirra e Daria D’Isanto) e del figlio sordomuto (Edoardo Crò), consolare l’amico di famiglia (Salvatore Cantalupo) soffocato dai debiti e sopportare le malignità dei vicini, che non perdono occasione per insinuarle dubbi sull’attività del marito.
Inevitabile che il giorno in cui il prim’attore (Adriano Giannini) a cui suggerisce le battute le rivolge un po’ d’attenzione e comincia a corteggiarla, Anna cominci ad immaginare di poter cambiare vita. Perché la sua infelice quotidianità è fatta di sogni che diventano incubi, di paure irrazionali che la schiacciano, di una religiosità vicina alla superstizione. E persino le canzoni melodiche che sembrano allietarle la giornata (è una fan del quartetto Cetra) finiscono per sostituirsi alle parole e ‘condannarla’ a una situazione di continua subalternità.
Tutto questo Gaudino lo restituisce sullo schermo reiterando le scene (i ricordi d’infanzia, le liti in famiglia) usando il colore per dare forma alle paure (del mare, del vuoto, del cielo che si addensa) e intervenendo sulle immagini per far capire lo stato d’animo cui Anna si sente condannata (una specie di santa controvoglia), ma con un’insistenza che finisce per diventare controproducente. Forte e originale nel raccontare la miseria quotidiana di chi sa di non essere del tutto innocente – sui malaffari del marito ha spesso chiuso gli occhi per interesse. Soprattutto dei molti soldi che giravano in casa – “Per amor vostro” perde intensità per un eccesso di sottolineature che non allargano lo sguardo ma finiscono per soffocare proprio quello che il film vorrebbe trasmettere, quella confusione morale e sentimentale che Anna vive sulla propria pelle e da cui cerca confusamente di liberarsi. Credendo ai sogni romantici del suo inaffidabile attore e inseguendo un ‘riscatto morale’ da cui non uscirà indenne.
Paolo Mereghetti – Il Corriere della Sera
Regia:
Giuseppe M. Gaudino
Interpreti:
Valeria Golino (Anna Ruotolo), Massimiliano Gallo (Gigi Scaglione), Adriano Giannini (Michele Migliaccio), Salvatore Cantalupo (Ciro Amoroso), Rosaria Di Cicco (Direttrice Studio TV), Elisabetta Mirra (Santina Scaglione), Daria D’Isanto(Cinzia Scaglione), Edoardo Crò (Arturo Scaglione), Virginia D’Abbrescia (Madre di Anna), Roberto Corcione (Padre di Anna)
Genere:
Drammatico
Origine:
Italia/Francia
Anno:
2015
Soggetto:
Giuseppe M. Gaudino
Fotografia:
Matteo Cocco
Musica:
Epsilon Indi
Montaggio:
Giogiò Franchini
Durata:
109′
Produzione:
Riccardo Scamarcio e Viola Prestieri per Buena Onda, Dario Formisano per Eskimo, Gaetano Di Vaio per Figli del Bronx Produzioni, Giuseppe M. Gaudino e Isabella Sandri per Gaundri, Giovanni Cottone per Bea Production Company, Gianluca Curti per Minerv
Distribuzione:
Officine UBU (2015)