Un profilo per due


13/10/2017 - 14/10/2017

Proiezione unica ore 21

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Regia: Stéphane Robelin
Interpreti: Pierre Richard - Pierre, Yaniss Lespert - Alex, Fanny Valette - Flora, Stéphane Bissot - Sylvie, Stéphanie Crayencour - Juliette, Gustave Kervern - Bernard, Macha Méril - Marie, Pierre Kiwitt - David, Philippe Chaine - Produttore, Anna Bederke - Madeleine, Arthur Defays - Simon
Origine: Francia/Germania/Belgio
Anno: 2017
Soggetto: Stéphane Robelin
Sceneggiatura: Stéphane Robelin
Fotografia: Priscila Guedes
Musiche: Vladimir Cosma
Montaggio: Patrick Wilfert
Produzione: Ici et la Productions, Detailfilm, La Compagnie Cinematographique
Distribuzione: Officine UBU
Durata: 100


Divagazione modernizzata sul modello del Cyrano di Rostand, la commedia francese è al servizio dell’ottantatreenne Pierre Richard (il personaggio si chiama come lui Pierre) attore comico di vastissima fama nel suo paese. Vedovo dai modi stravaganti e imbarboniti, già innamoratissimo della defunta moglie e scontroso alle invadenti cure della figlia, si lascia convincere da costei a farsi insegnare computer e internet da un giovanotto aspirante scrittore senza però sapere che è il fidanzato della nipote prediletta di cui rimpiange l’ex fidanzato da lei respinto. L’accesso al mondo incantato degli incontri tra cuori solitari risveglia tutto il pepe di cui Pierre è ancora pieno ma la vergogna gli suggerirà di servirsi del ragazzo per avviare l’approccio con una bella e giovane donna belga. Situazioni spassose a non finire. Intoppi, equivoci, imprevisti a cascata. Divertente e comico senza rinunciare a qualche obbligata malinconia e a offrire qualche chiave sull’epocale problematica della prolungata terza età.
Paolo D’Agostini, La Repubblica

Pierre è vedovo e anziano. Si è praticamente chiuso in casa da tempo, ancorato al ricordo dell’amata moglie e con una figlia che lo va a trovare e si occupa di lui. La donna gli regala un computer che non usa più e gli manda Alex, l’attuale compagno della figlia, per insegnargli i primi rudimenti di informatica pratica. Pierre impara così a navigare in rete e conosce Flora, una donna giovane e bella, che attrae con il suo romanticismo. Quando arriva però il momento dell’incontro comprende che non può essere lui a presentarsi e chiede ad Alex di andarci al suo posto.
Stéphane Robelin, alla sua terza prova nel lungometraggio, conferma l’impossibilità di costringere all’interno di un genere i suoi film. Questo non è certo un difetto (anche se crea qualche difficoltà nel posizionare le sue opere sul mercato). La fonte di ispirazione iniziale è chiara e dichiarata: Pierre con la sua Flora corrisponde alla versione on line di Cyrano con Rossana. Non ha un naso lungo ma lunghi sono gli anni che ha vissuto e che non sente come compatibili con la giovane età e la bellezza della donna che non conosce il suo aspetto (perché glielo ha tenuto celato). Il contesto è quindi definito ma gli si aggiunge un novello Cristiano nei panni di Alex, un aspirante sceneggiatore disoccupato che si lascia vivere e che deve confrontarsi a distanza con il ricordo dell’ex della ragazza con cui vive in casa della madre.
È la malinconia a prevalere in più della metà del film: quella di un mondo in cui gli anziani si sentono messi (e si mettono) da parte e quella di solitudini da vivere anche in coppia. L’incontro virtuale ridà vita a Pierre mettendo in difficoltà un sempre più irrisolto Alex che ha un feeling con Flora la quale, a sua volta, non ha ancora finito di elaborare un lutto. Quando il gioco degli
scambi si realizza nella realtà non più virtuale il film imbocca la strada della commedia (con qualche punta di farsa come nella scena dei mugolii fuori campo di Pierre) ma ormai il mood è definito. Ciò grazie anche all’impeccabile scelta degli attori su cui emerge un Pierre Richard che gioca con la sua vera età con grande nonchalance e puntuale adesione (anche fisica) alla psicologia del personaggio.
Giancarlo Zappoli, MYmovies