28/03/2014 - 29/03/2014
Proiezione unica ore 21
Acquista i biglietti
Regia:
Interpreti:
Origine:
Anno:
Soggetto:
Sceneggiatura:
Fotografia:
Musiche:
Montaggio:
Produzione:
Distribuzione:
Durata:
Per chi è in cerca di un’alternativa ai cinepanettoni, ama il cinema italiano e soprattutto quello indipendente, Spaghetti Story è il suo film di Natale. Un piccolo film, davvero autarchico che con lo spirito di queste festività condivide sicuramente i temi della solidarietà e dell’amicizia. Incorniciati con gusto, in una commedia ironica e candida allo stesso tempo. Firmato da Ciro De Caro, romano, classe ’75, al suo debutto nel lungometraggio dopo il consueto viaggio tra corti e spot, Spaghetti Story è un affresco generazionale sui trentenni. Non certo e non più quelli “fighetti” di Muccino dei primi anni Duemila, bensì quelli decisamente più “normali” di oggi, dell’era della precarietà, della crisi che, però, con i coetanei di ieri condividono la stessa difficoltà a diventare grandi. Anche se magari per motivi ben diversi. Eccoci così nella vita di Valerio, trentenne, attore perennemente senza lavoro che per tirare avanti fa l’animatore alle feste di bambini. Il suo amico del cuore, Scheggia, di professione pusher, vive con la vecchia nonna capace, a suo modo, di comandarlo a bacchetta. Valerio, invece, vive con la fidanzata, Serena, universitaria che, nonostante la precarietà permanente, pensa ad una famiglia e a dei figli. Per entrambi, però, il futuro è una grande incognita. Anche perché Valerio non ama le responsabilità e preferisce rimandare le decisioni, nascondendosi dietro all’attesa della “parte” che non arriva mai. Sarà la sua sincera umanità a metterlo nei guai ma allo stesso tempo a dargli lo scatto necessario per diventare grande e offrire al film il solidale happy end.
(Gabriella Gallozzi – L’Unità)
Non è vero che il cinema muore come dicono i pessimisti. Magari non sta tanto bene, ma è sempre capace di guizzi di vitalità che rendono un piccolo film indipendente da 15 mila euro un caso fortunato. È successo a Spaghetti Story, opera prima di Ciro De Caro, uscito il 19 dicembre, schiacciato tra i titoloni di Natale, soltanto in due sale a Roma e a Trieste. «Speravo che qualcuno lo notasse, ma non mi aspettavo così tanto. Se questo è un sogno non svegliatemi, ripeto la sera quando vedo la sala piena» dice De Caro. Nato a Roma, cresciuto a Battipaglia, tornato a vivere a Roma a vent’anni – adesso ne ha trentotto – ex studente di Biologia passato a Scienze della comunicazione con Alberto Abruzzese, ha girato corti e pubblicità. Sempre con la voglia del cinema. E due anni e mezzo fa ha venduto la macchina e ha fatto Spaghetti Story. Pronto da un anno e mezzo, il film ha trovato l’uscita grazie all’intervento dei produttori Pier Francesco Aiello e Andrea De Liberato – «I miei soldi erano finiti» e all’eco della partecipazione a vari festival, Mosca, Reykjavik, Cracovia. Il passaparola diretto e soprattutto la circolazione sui social network ha fatto il resto. I protagonisti si chiamano Valeria, Scheggia, Serena e Giovanna, trentenni. «Nel cinema generazionale in genere vedo precari che hanno un loft o una Mini, non corrispondono alla realtà. I miei personaggi sono precari visti da un precario. Valerio è un attore in attesa di sfondare, Scheggia vive con la nonna e se la cava con un po’ di smercio, Serena, la compagna di Valerio, vorrebbe un figlio. Ho raccolto i racconti di amici, cugini, parenti vari e ho scritto la sceneggiatura con Rossella D’Andrea, abbiamo cercato di rispettare la verità di una generazione di precari, la solitudine, l’incertezza del futuro. La mia generazione». Rossella D’Andrea è anche nel cast, insieme a Valeria Di Benedetto, Christian Di Sante, Sara Tosti. «Sono attori che conoscevo, qualcuno ha partecipato ai miei corti, anche loro affrontano la crisi, uno fa anche il cameriere, un altro quando non recita lavora all’Ama. In ciascuno dei personaggi c’è una parte di me. La voglia del figlio per esempio è mia. Ma come lo mantengo? Per ora ho solo i giocattoli. Però, a differenza dei miei genitori che mi chiedono allarmati come farò a vivere senza pensione, io la prendo con ironia, ci sono nato in questa realtà, ce l’ho addosso», dice il regista. Che si è emozionato quando «all’uscita dal film una coppia di sessantenni mi ha ringraziato. Finalmente abbiamo capito lo stato d’animo di nostra figlia, hanno detto». Nel film entra il personaggio di una ragazza cinese: «L’elemento che sconvolge la vita dei personaggi che, colpiti dalla sua storia, diversa dalla loro, molto più drammatica e dura, decidono di aiutarla. Nel finale si prospetta un cambiamento per tutti loro. Ma non si sa se si realizzerà davvero».
(Maria Pia Fusco – La Repubblica)
Regia:
Ciro De Caro
Interpreti:
Valerio Di Benedetto (Valerio), Cristian Di Sante (Scheggia), Sara Tosti (Serena), Rossella D’Andrea (Giovanna), Deng Xueying (Mei Mei), Tsang Wei Min (Pechino), Giancarlo Fares (Regista), Claudia Vismara (Assistente Regista), Marisa Scoccia (Nonna), Piersandro Buzzanca (Casting Director)
Genere:
Commedia
Origine:
Italia
Anno:
2012
Soggetto:
Ciro De Caro
Sceneggiatura:
Ciro De Caro, Rossella D’Andrea
Fotografia:
Davide Manca
Musica:
Francesco D’Andrea
Montaggio:
Alessandro Cerquetti
Durata:
82′
Produzione:
Pier Francesco Aiello, Andre De Liberato per PFA Films, Enjoy Movies
Distribuzione:
Distribuzione Indipendente (2013)