E poi c’è Katherine


29/11/2019 - 30/11/2019

Proiezione unica ore 21

Acquista i biglietti


Regia: Nisha Ganatra
Interpreti: Emma Thompson - Katherine Newbury, Amy Ryan , Mindy Kaling - Molly, John Lithgow
Origine: Stati Uniti, Canada
Anno: 2019
Soggetto:
Sceneggiatura: Mindy Kaling
Fotografia: Matthew Clark
Musiche: Lesley Barber
Montaggio: Eleanor Infante, David Rogers
Produzione:
Distribuzione: Adler Entertainment
Durata: 102


Conduttrice di un popolare talk show, mettiamo un David Letterman al femminile, l’inglese Katherine Newbury scopre che gli ascolti sono in calo e lei sta per essere messa fuori; impiegata nel chimico, l’indiana Molly è un’aspirante sceneggiatrice che in quota rosa riesce a entrare nella squadra tutta maschile al servizio di Katherine. Che fra la britannica snob e l’entusiasta neofita nasca un salvifico rapporto di complicità risulta ovvio fin dall’inizio, ma per quanto prevedibile la piccola commedia – molto #MeToo per tema, regia (Nisha Ganatra, cineasta impegnata in Women in Film) e copione (firmato dalla Mindy Kaling che incarna Molly) – ha una freccia in più. È Emma Thompson, attrice sempre straordinaria che qui dimostra tempi comici degni di uno stand up comedian.
Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa

Conduttrice di un talk show serale, Katherine Newbury è una donna autoritaria che tiranneggia i collaboratori. Però sta perdendo il senso del suo lavoro, a fronte di un pubblico che – pronto com’è a fare e distruggere reputazioni a colpi di tweet – non riesce più a capire. Decide allora di imbarcare nella sua ciurma di autori Molly Patel, giovane di origine indiana. E poi c’è Katherine è un film quasi autobiografico, scritto e interpretato dall’autrice di show televisivi Mindy Kaling, nota per la serie The Office. I personaggi evocano Il diavolo veste Prada: e, nella parte di Katherine, Emma Thompson spende un patrimonio di talento e presenza scenica che, da solo, vale la visita. Per il resto, la regista Nisha Ganatra si nasconde dietro la cinepresa, contentandosi di ammirare le sue attrici. Non manca però una riflessione sull’obsolescenza programmata delle star tv, tinta di un velo di femminismo.
Roberto Nepoti, La Repubblica

Tra il Letterman show, farcitura del mondo (americano) in decenni pre-social e post Vietnam, e il nostrano intrattenimento di seconda sera, da cui il titolo italiano di questa tv-set comedy (E poi c’è Cattelan) pare sistemarsi il Late Show al femminile anni ‘90 della dura egocentrica Katherine. Nelle previste ambientazioni di uffici e diretta tv del Quinto Potere la dittatoriale conduttrice, caduta in disgrazia, accetta nello staff tutti-uomini (bianchi) una ragazza, che la favola vuole operaia e aspirante comica (la leziosa Mindy Kaling, anche sceneggiatrice, è la sua storia). La guerriglia tra le due è un copione consumato (da Eva contro Eva a Il diavolo veste Prada), ma si finisce per dimenticare il mediocre in virtù dell’ottimo e abbondante, il talento navigato di una Thompson ammaliante.
Silvio Danese, Il resto del carlino