2 biglietti della lotteria


24/11/2017 - 25/11/2017

Proiezione unica ore 21

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Regia: Paul Negoescu
Interpreti: Dorian Boguta - Dinel, Dragos Bucur - Sile, Alexandru Papadopol - Pompiliu
Origine: Romania/Spagna
Anno: 2016
Soggetto: Ion Luca Caragiale - (racconto)
Sceneggiatura: Paul Negoescu
Fotografia: Ana Draghici
Musiche: Flora Pop, Alin Zabrauteanu
Montaggio: Alexandru Radu
Produzione: Actoriedefilm.ro Company e Papillon Film
Distribuzione: La Sarraz Distribuzione
Durata: 86


Viva il cinema dell’Est europeo, verrebbe da dire. Al sarcasmo bulgaro risponde, con pari efficacia, l’umorismo romeno. In una sperduta cittadina, tre amici sfigati, il meccanico Dinel, il carpentiere Sile e l’impiegato Pompiliu, vincono sei milioni di euro alla lotteria nazionale. Peccato che Dinel si faccia derubare il marsupio in cui aveva messo il biglietto. Non resta che cercare di recuperarlo. Parte un’irresistibile caccia al tesoro tra i tipi più buffi e un esilarante finale. Una vera goduria.
Massimo Bertarelli, Il Giornale

Tre amici, tutti con problemi esistenziali e di denari, il lavoro che va male, il matrimonio pure, l’alcol e via dicendo, sognano come tanti altri di vincere alla lotteria, un bel colpo che risolverebbe tutti quanti i loro guai. Ma quando per un azzardo fortunato ci riescono, il biglietto vincente sparisce. A quel punto ritrovarlo è più che necessario. Raccontato così il film del giovane regista rumeno Paul Negoescu sembra un po’ l’ennesima variazione sul tema ultraclassico degli amici sfortunati con risate tragicomiche annesse, qui ispirato – seppure liberamente – a fonte letteraria ottocentesca dello scrittore Ion Luca Caragiale.
Negoescu dice di essere partito dalla telefonata del produttore che gli chiedeva di pensare con lui un film a basso budget, e mettendo insieme un po’ di idee si è dato come obiettivo quello di girarne uno che lo divertisse: «Un film per il pubblico ma senza troppi compromessi». Scommessa che si dimostra centrata, a cominciare dall’uso del genere commedia attraversato con vari detour, tra comicità surreale e incursioni nella realtà. Il tutto però con leggerezza, senza farsi prendere la mano dall’ansia di stigmatizzare o di offrire formule di pamphlet.
La Romania di oggi affiora dietro le porte del condominio dove vivono i tre stralunati amici e nei loro incontri lungo la strada, a bordo di una vecchia auto, tra cantanti, veggenti, imprenditori più o meno onesti, l’arte di arrangiarsi, lamentele, luoghi comuni che il regista dosa con sapienza lasciando sempre spazio all’imprevisto.
Cristina Piccino, Il Manifesto