Trash


13/03/2015 - 14/03/2015

Proiezione unica ore 21

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Dalla discarica di Gramacho, a Rio de Janeiro, salta fuori un portafoglio gonfio di pericoli. Finisce nelle mani di un ragazzino che, come tanti altri, vive immerso nell’immondizia, scavando alla ricerca di oggetti riciclabili. Un poliziotto sinistro fa sapere che, per chi ritrova quell’oggetto, c’è una cospicua ricompensa, ma i meninos de rua la sanno più lunga di lui. Sospeso tra fiaba e realtà, un po’ thriller e un po’ storia esemplare, l’ultimo film di Stephen Daldry Trash, scritto dallo sceneggiatore e regista Richard Curtis (quello di Quattro matrimoni e un funerale), ha l’energia positiva, il ritmo trascinante, la forza della denuncia sociale che hanno fatto la fortuna di The Milionaire di Danny Boyle. Sulle palafitte della favela di Rio dove, accanto agli ultimi, si danno da fare il sacerdote Padre Julliard (Martin Sheen) e la volontaria Olivia (Rooney Mara), si stagliano le figure dei tre straordinari protagonisti, per la prima volta davanti alla macchina da presa. Correndo, piangendo, ridendo e saltando sui tetti come il ballerino di Billy Elliot, Rafael (Rickson Tevez), Gardo (Luis Eduardo) e Rato (Gabriel Weinstein), rappresentano al meglio il cuore vitale e contraddittorio della città.

(Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa)

 

Trash ha vinto il premio del pubblico al recente Festival di Roma e se ne capisce il perché. Favola metropolitana condotta con incalzante ritmo, ambientata in uno scenario sgargiante e recitata da tre irresistibili ragazzi di strada, il film dello sperimentato Daldry ricorre a tutte le scene madri, le battute chiave, le astuzie di montaggio e le bellurie fotografiche utili a riprendere sotto forma di gradevole spettacolo i disastri societari raccontati dal più aspro cinema poliziesco brasiliano degli ultimi anni (La Città di Dio, Tropa de Elite). Raphael, Gardo e il Rato sopravvivono, infatti, a Rio de Janeiro frugando nell’immensa discarica della favela a caccia di materiali dismessi da rivendere, fino a quando non trovano un portafoglio rigonfio di soldi e documenti. Fortuna o disgrazia? Sta di fatto che spunta fuori un ambiguo poliziotto al servizio del politico di turno deciso a recuperarlo a tutti i costi e l’intreccio tra miseria e corruzione, violenza e redenzione si fa via via più teso e minaccioso. Rispetto al non troppo dissimile The Millionaire, però, il tono è più insincero e meno picaresco per lasciare spazio a un compiacimento etnografico.

(Valerio Caprara – Il Mattino)

Regia:

Stephen Daldry;

Interpreti:

Rooney Mara (Olivia), Martin Sheen (Padre Juilliard), Wagner Moura (José Angelo), Selton Mello (Frederico), André Ramiro (Marco), Nelson Xavier (Jefferson), José Dumont (Carlos), Stepan Nercessian (Santos), Maria Eduarda (Pia), Jesuita Barbosa (Turk);

Origine:

Gran Bretagna;

Anno:

2014;

Soggetto:

tratto dal romanzo omonimo di Andy Mulligan (Rizzoli);

Sceneggiatura:

Richard Curtis;

Fotografia:

Adriano Goldman;

Musica:

Antonio Pinto;

Montaggio:

Elliot Graham;

Produzione:

Peapie Films, Working Title Films, 02 Filmes;

Distribuzione:

Universal Pictures International Italy (2014);

Durata:

112’